E' stato tutto troppo breve

Facciamo una analisi a freddo (sono le 11 e il termo vicino al computer è ancora tiepido) della gionata di ieri.
Prima ci si sente strani, si è agitati e sottopressione, oltretutto l'ambiente non è molto rassicurante: nel corridoio dell'università ci sono 1000 persone tra la laureandi e loro parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo (tutta gente che potrà ereditare...). In una calca pazzesca (sembra di essere alla fiera di Bec a Sant'arcangelo (RN)) si arriva fino all'aula.
Quando arriva il momento bisogna dare tutto in 8 minuti cioè spiegare quello che si è fatto in due mesi di lavoro. Per cui si parte a palla e, a cervello spento, si ripete quello si era preparato a casa. In men che non si dica si arriva all'ultima slide senza aver percepito il tempo che scorre e ci si sente presi dall'angoscia di aver spiegato tutto in 3 minuti. Ma poi scatta l'applauso (ora che ci penso non l'ho sentito) e si ritorna a sedere.
Poi tutti fuori (nella calca) ad aspettare la proclamazione. Anche questa è breve, come è giusto che sia.
Poi di nuovo nella calca, si fanno un po' di battute, e almeno in me si scatena una certa foga alla ricerca dell'uscita, dell'aria aperta.
Nel frattempo cresce anche una certa delusione perchè si intuisce che si è trattato di una farsa colossale dato che nessuno della commissione ha ascoltato e nemmeno ha letto la tesi. Ed inoltre, altra causa di delusione, si capisce che tutta la tensione accumulata nei giorni precedenti era ingiustificata. Questo leggera macchia di delusione è comunque sorpassata dalla gioia di aver terminato l'università anche se nel mio caso si aprono altri due anni di specialistica ICT che a detta di tutti rappresentano l'inferno.
Prima di addormentarsi, la sera, ci si chiede se è stato tutto vero perchè, nonostante le lancette dell'orologio abbiano girato per 2 ore sembra che tutto sia durato solo 30 secondi.