Modifiche all'alimentatore ATX (2)

Mi è capitato fra le mani un altro alimentatore ATX e dato che ora è più veloce cercare su internet ho deciso di studiare meglio l'integrato TL494 cuore di quasi tutti gli ATX. L'obiettivo è di realizzare qualcosa di più flessibile rispetto al primo tentativo di ben 8 anni fa.

La faccio breve: il TL494 ha alcuni ingressi da tenere sott'occhio.
Il pin 1 è generalmente utilizzato come regolazione di tensione: qui va collegato un partitore resistivo che riporta la tensione di uscita all'integrato.
Il pin 2 è il riferimento con cui verrà comparato il pin 1.
Il pin 4 è un ingresso che blocca l'integrato in caso di sovratensioni.
I pin 15 e 16 fanno esattamente la stessa cosa dei pin 1 e 2 ma generalmente sono utilizzati per limitare la corrente di uscite tramite un altro gioco di partitori resitivi.

Per prima cosa isolo il pin 4 dal resto del circuito e lo collego a massa con una resistenza da 2.2kohm. In questo modo dovrei aver annullato ogni sua funzione per evitare di trovare l'alimentatore involontariamente in protezione.


Nell'alimentatore ATX originale, sul pin1 arriva una parte della 5V di uscita che è l'unica tensione stabilizzata. Come l'altra volta, a me interessa stabilizzare l'uscita a 12V e tentare di creare un alimentatore a tensione variabile con un potenziometro di regolazione.
Scollego quindi il pin 1 dal resto del circuito e vado a collegare sul pin due resistenze variabili da 10kohm: quella verso massa è un trimmer regolabile con cacciavite e che dovrà essere resa inaccessibile una volta regolata; quella verso l'uscita a 12V è un potenziometro con manopola di regolazione da utilizzare una volta ultimato l'alimentatore per regolare la tensione di uscita. Agendo sulla prima resistenza si sceglie invece il range tensione dell'uscita durante la fase di taratura dell'alimentatore. Durante la taratura occorre fare molta attenzione ed evitare di porre entrambe le resistenze variabili a zero*. Giocando coi valori di resistenza sono riuscito ad arrivare anche a 30V ma, già sopra ai 20V, ho notato che l'alimentatore va in difficoltà ed inizia ad essere rumoroso a dimostrazione del fatto che stiamo pretendendo troppo da una cosa progettata per 12V. Nella bibliografia a fine articolo viene indicato come modificare il trasformatore per arrivare senza difficoltà a 30V.

Una raccomandazione: prima di fare prove alzando la tensione è necessario eliminare i condensatori elettrolitici dalle uscite a +5V, -5V e -12V in quanto anche quest'ultime aumentaranno la propria tensione e i condensatori esploderanno. Il consensatore dell'uscita a +12V va invece sostituito con uno in grado di sopporate una tensione di 35V. Io mi sono dimentato di sostituire quello nella linea a -12V ed ho sentito una bella botta appena superati i 26V.

L'alimentatore variabile porta con se anche il problema della ventilazione. Originariamente la ventola è alimentata dalla 12V che ora è diventata una tensione variabile da 2.5V a 20V: la ventola non può quindi funzionare in maniera regolare. Per questo motivo è stato necessario recuperare un piccolo trasformatore 220V - 12V da 5W e un ponte di diodi per dare alimentazione costante alla ventola. L'operazione più difficile è stato trovare lo spazio e il modo di fissare il trasformatore alla scatola: nel mio caso ho optato per avvitarlo al coperchio.





L'alimentatore variabile è stato poi completato con un paio di boccole per l'innesto delle banane e dal led verde di segnalazione alimentato (tramite resistenza da 180 ohm) dalla tensione di stand-by sempre presente e sempre stabile a 5V nonostante le mie modifiche agli altri stadi dell'alimentatore.

Bibliografia fondamentale

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* Un ringraziamento al lettore che mi ha fatto notare il possibile problema.