Nokia 100

La batteria del mio fido Nokia 1100 mi ha abbandonato dopo 6 anni ed acquistarne un'altra avrebbe voluto dire spendere 22 euro. Con tre euro in più ho acquistato il cellulare Nokia 100, che monta la stessa batteria.

Per la prima volta in vita mia ho un cellulare con il display a colori. Di questo ritmo dovrei possedere il primo cellulare con fotocamera nel 2018 e il primo cellulare touchscreen nel 2024. Non male.

Rispetto al vecchio 1100, che ho scoperto essere il cellulare più venduto al mondo, il Nokia 100 è leggermente più piccolo (dalla foto non sembra a causa del grandangolo) e leggero ma dà l'idea di essere un oggetto di plasticaccia tipo un telefono cordless o il telecomando di un condizionatore.

Il display a colori è assolutamente superfluo visto che il telefono non ha porte di comunicazione, non ha fotocamera e non più ricevere MMS: dentro al cellulare non c'è niente di colorato da visualizzare a parte sfondi di dubbio gusto. Pensavo di comprare questo cellulare anche per mio babbo, ma provandolo, mi ha già detto che il display a colori mette a dura prova la sua vista.

Fortunatamente il cellulare è dotato di vivavoce (utile per quando si guida) ed è anche fornito di auricolare che svolge anche la funzione di antenna per la scarsa radio FM che non è nemmeno dotata di RDS (Radio Data System).

In testa al cellulare c'è l'utilissima torcia che, a differenza di quando avveniva sul mio 1100, non si spegne da sola quando entra in funzione il blocco tastiera facendoti rimanere al buio.

Ho notato che la vibrazione è abbastanza scarsa, soprattutto a confronto del Nokia 1100 che già facevo fatica a sentire quando il cellulare non era in una tasca particolarmente attillata.

Una cosa che mi ha lasciato sconvolto ma che, pensandoci bene, è tipica di tutti i nuovi cellulari e smartphone, è l'impossibilità di capire a colpo d'occhio se il cellulare è acceso: nella foto sopra, il Nokia 100 è acceso, ma il display è completamente nero (retroilluminazione spenta). Con i vecchi display monocolore era sempre visibile lo stato del cellulare senza dover interagire con la tastiera. Mi abituerò.

Purtroppo il sistema audio tradizionale (quello che si usa quando si ha il telefono appiccicato all'orecchio) è veramente scarso e se non ci si trova in ambienti estrememamente silenzioni è praticamente impossibile sentire il proprio interlocutore telefonico.

Giro pizza?

Il Giro pizza è stata la sfida di martedì scorso, in trasferta di lavoro, a Verona.

Io e Riccardo entriamo in un'osteria pizzeria nei pressi del centro storico della città con l'Arena. Il cameriere ci porta quasi in fondo alla sala ma poi un dubbio lo sconvolge: "siete qua per il giro pizza?" chiede. Noi non sapendo di cosa stia parlando rispondiamo con un generico "può essere". Ci fa tornare indietro e ci mette a sedere vicino alla cucina.

Al momento di ordinare chiediamo cosa sia il Giro pizza: paghi 10 euro bevande escluse e puoi mangiare tutta la pizza che vuoi. Bene, allora che Giro pizza sia.

Arriva la prima pizza per due: una bestia di sessanta centimetri di diametro, di gusti misti e veramente buona. In un attimo scompare. Il cameriere torna e ci chiede se vogliamo continuare il giro. "Certamente, altrimenti dov'è il vantaggio?" rispondiamo noi. "Attenzione", ci avverte lui, "se non finite la pizza, dovete pagarla oltre ai 10 euro". Ok, andiamo avanti, altra pizza per due. Sempre molto buona ma cavolo è sempre più fatica mandarla giù. Nel frattempo noto che i camerieri continuano a girare avanti e indietro osservando il nostro tavolo: vogliono assicurarsi che non nascondiamo la pizza sotto al tavolo o da qualche altra parte! Ora capisco perché non ci ha messo a fondo sala in una posizione nascosta.
Ad un certo punto, oltre ad osservare con attenzione il tavolo, inziano ad incoraggiarci alla veronese*: "Se non la finite la dovete pagare!". Ok, ormai è diventata una sfida tra noi e loro. La cena ci verrà rimborsata quindi non è un problema di soldi. E' un problema di orgoglio: romagnoli contro veronesi.

Riusciamo incredibilmente a finire la pizza: Riccardo sta lentamente esplodendo e si lamenta di aver praticamente annullato il regime di dieta che teneva da alcuni mesi. Alla fine cameriere ci porta il caffé e ci offre il digestivo per concludere la serata. Veramente una bella mangiata.

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* volto inflessibile e senza una briciola di sorriso.