Gradisca 2010

Il 5 dicembre 2010 è stato il giorno del raduno di fuoristrada a Gradisca d'Isonzo (http://www.gradisca4x4.com). Il 4 e il 6 sono stati i giorni del trasferimento verso Gradisca e verso casa. La domanda che più frequentemente mi è stata fatta è "ma dov'è Gradisca?" che praticamente equivale a "ma dov'è l'Isonzo?". Gradisca è il provincia di Gorizia, vicinissimo alla Slovenia.

Io e Michele partiamo sabato mattina col suo Defender 90TD5 e le ruote da fango già montate: entrano in risonanza a 50km/h coprendo qualunque altro rumore; a 100km/h il rumore cala un poco. Quattro ore arrivare a Gradisca, non male. Il casello autostradale è ad alta automazione, una voce registrata ti guida nell'inserimento delle monete: praticamente la voce più calorosa di tutto il Friuli Venezia Giulia. Ben presto mi accorgo che gli uomini sobri sono freddi come il vento locale, quelli ubriachi sono allegri ma mettono un po' di timore. Le donne parlano come le badanti polacche che riempono che le case popolari in Romagna o come le slave che riempono le strade in Romagna.

Fonte: http://www.gradisca4x4.com
105 è il numero di gara e riusciamo a prendere un posto di partenza abbastanza avanzato: sicuramente ci sono più di 600 partecipanti e se non prendi il posto di partenza giusto rischi di partire dopo un paio di ore. Per capire di cosa sto parlando è sufficiente guardare una foto aerea della partenza 2009.

La mattina della partenza fa -2°C ma la cioccolata calda e i bomboloni forniti dall'organizzazione ci riscaldano un pochettino. Mi chiedo se sono sopravvissuti alla nottata quelli che hanno dormito nella tende montate sui tetti dei fuoristrada... da matti. Alle 9:30 ci danno il via e si parte prima su asfalto, poi su sterrato e in fine sul letto sassoso del torrente Torre da guadare più volte.


Ogni due ore di percorso c'è un punto di ristoro: la mattina panini per tutti sul letto del torrente, a mezzogiorno pranzo presso un agriturismo e poi altre due soste presso altre aziende agrituristiche a cui però non abbiamo partecipato per questioni di tempo. Il percorso pomeridiano prevedeva lunghe salite in quota (c'era la neve) ed altrettante discese lungo pendii fangosi ed in un caso ghiacciati. Per la prima volta c'è stato anche uno sconfinameto di alcuni chilometri in Slovenia.
Inevitabile la formazione di trenini di fuoristrada che si bloccavano ogni volta che qualcuno era in difficoltà.


Nella foto sopra si vede recupero dun fuoristrada appoggiato contro un albero e dunque bloccato. Nella foto di destra si vede invece il Defender al termine della prova alle 17:30 poco prima del lavaggio.

Lunedì si torna a casa, senza fretta e quindi niente autostrada. Si passa per le strade normali facendo tappa in qualche cittadina turistica del Friuli Venezia Giulia: Grado, Aquileia, Palmanova. Peccato che piove, viene giù tutta quella che non è caduta il giorno prima salvando il raduno.

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