Seatec 2010: il giorno prima

Il giorno prima dell'inizio di una fiera si montano gli stand: ecco perché ieri ero nella zona fieristica di Carrara.

Si parte da Forlì alle 4:30 di mattina quindi sveglia alle 3:00, tanta acqua fredda sulla faccia per tentare, inutilmente, di svegliarsi. Forlì - Carrara in tre, su un Opel Movano 2800 (una specie di Ducato furgonato). Il posto centrale un incubo per le gambe, per fortuna che facciamo i turni. Fino a Parma è un dormiveglia aprendo gli occhi ogni tanto per capire, dai pochi cartelli visibili tra la nebbia, dove siamo (per fortuna non guidavo io). A Parma colazione ad un Autogrill e poi via sull'Autostrada della Cisa: una specie di E45 con l'asfalto in buone condizioni ma una marea di curve relativamente strette. Durante il viaggio si parla poco, quello che guida è impegnato e gli altri dormono. Gli unici discorsi parlano come al solito di felini: di quelli definiti i "Re della Savana" e di quelli che, nel famoso modo dire, non sono piacevoli se "attaccati ai maroni".

Alle 7.45 siamo davanti alla fiera di Carrara... che palle apre alle 8:00. Scarichiamo tutto dal camion e si iniziano a montare i due stand. Io mi occupo di uno stand di un'altra ditta dove uno dei montatori ha una faccia nota. Ha fatto l'ITIS a Cesena, è della Calabrina, sta a 2km da casa mia: ma guarda se ci dovevamo incontrare a 300km da casa. Monto la mia parte di stand e in poco tempo me la cavo grazie alla loro collaborazione. Giusto un attimo di panico generale quando penso, per esperienza acquisita nella scorsa settimana, che si sia bruciato tutto. In quel momento arrivano i dirigenti dell'azienda che gestisce lo stand, di quella gente che ricordano i felini: son buoni solo a prendere le carezze e scompaiono appena c'è da impegnarsi. Per fortuna ce l'hanno solo coi loro montatori. Poi alla fine si scopre che era un problema loro e tutto si risolve. Per fortuna il materiale di una ditta che si legge come una fiera di Carrara non mi ha lasciato a piedi.

Pranzo rapido al barettino: un bicchiere d'acqua e un panino con la mortadella e poi si riprende subito a montare l'altro stand dove i miei colleghi sono ancora piuttosto indietro: il falegname guidato dall'architetto, il fabbro guidato dall'architetto e l'architetto guidato da un felino hanno toppato alla grande: lo stand si monta solo grazie ad una serie bestemmie anziché con delle semplici viti come previsto. Bisogna creare nuovi fori. Abbiamo il trapano ma non le punte: le chiedo a quello della Calabrina che ce le presta: solidarietà di quartiere... Poi ci mancano pure le fascette... altro giro tra gli altri stand ad elemosinare qualche fascetta. Figura da barboni.

Alle 17:30 ripartiamo soddisfatti del lavoro. Non c'è più la nebbia ma c'è più traffico. Il Movano da scarico sembra quasi un mezzo normale tranne per la seduta centrale che continua a non avere spazio per le gambe. Anche questa volta si parla di felini ma per fortuna si parla di quelli che non scocciano: parliamo di Plous, della Patty e di quelli dei miei colleghi incluso il cane di Michele. Alle 20:20 siamo a Forlì stupiti che il Movano abbia resistito nonostante gli insidiosi rumori che emetteva ad ogni curva.

0 commenti:

Posta un commento