Riflessione notturna sulla crisi

Sto attendendo di addormentarmi e ne approfitto per scrivere una forse poco lucida riflessione sulla crisi economica e sugli effetti che le vengono attribuiti.

Provo disagio quandio i giornali raccontano di un suicidio e lo attribuiscono, come se fosse una regola scritta, alla crisi economica. Raccontano di persone immerse nei debiti che decidono di suicidarsi. Personalmente non trovo il suicidio come una soluzione e qualora qualcuno avesse dei debiti trovo molto più plausibile che scappi all'estero o che vada a rubare. Non riesco a credere che una persona mentalmente sana ma sommersa dai debiti veda come soluzione il suicidio. Secondo me, crisi o non crisi, si tratta di persone con problemi mentali che si sarebbero comunque suicidate.

Trovo invece molto più plausibile che persone sommerse dai debiti offrano prestazioni illegali e senza il timore di andare in galera. In fondo, in cambio di una larga ricompensa alla famiglia, si tratta di fare solo qualche anno in galera tenendo presente che ora in Italia c'è un governo PD-PDL ed un altro indulto potrebbe essere proposto... Trovo molto più plausibile che qualcuno si offra di tirare, a viso scoperto come se volesse essere identificato, dell'acido muriatico in faccia ad un avvocato a Rimini... Trovo molto più plausibile che un calabrese si offra di sparare ad un carabiniere a Roma, magari per un regolamento di conti, per poi raccontare che voleva sparare ai politici di domenica quando, puoi star sicuro che, non troverai nessun parlamentare e proprio il giorno in cui i componenti del governo sono a giurare al Quirinale.

Ma ora è arrivato il sonno. Buonanotte.

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