Genova: andata, fiera e ritorno.

Partenza alle 5,40 da Forlì con la macchina aziendale (Renault Clio) insieme a Fabrizio alla guida della Clio e al bell'addormentato Riccardo steso, con tanto di cuscino, sui sedili posteriori dell'auto.

Siamo già al confine tra Piemonte e Liguria quando dobbiamo svegliare Riccardo per fare colazione ad un autogrill. Entriamo nell'autogrill, fila impressionante: rinunciamo al caffè. Stiamo per andare via quando vediamo che anche il distributore di benzina ha il bar. Dentro solo pochi clienti: mi assale il dubbio, subito sparito, che facciano un caffè schifoso... invece è ottimo.

Arriviamo al parcheggio dell'aeroporto di Genova sulle nove e mezza. Abbiamo appuntamento con un tipo che ci deve ridare un display MTU di un Pershing 90 da riportare in azienda... Gli telefoniamo, è ancora a San Remo... ma vaff... Oltre tutto doveva essere un bazza parcheggiare all'aeroporto... insomma: 12 euro di parcheggio della macchina e 10 euro a testa per il traghetto verso la fiera.


Una volta dentro la fiera iniziamo a girare tra i vari panfili tutti in fila una di fianco all'altro come tanti fratelli nonostante siano prodotti da costruttori diversi. Da fuori... visto uno, visti tutti. Spiccano solo quelli con scafo colorato con un colore sgargiante e/o intenso: giallo, nero... Poi intravvediamo la banchina degli yacht del Gruppo Ferretti. Questi li conosco meglio: un Riva 75, due Mochi Dolphin, poi il "famossimo" Mochi Long Range 23 con lo scafo FerWey azzurro e dotato di propulsione ibrida (diesel e elettrico); dietro al Long Range la prua dell'Altura 690 e poi l'Altura 840 di Massimo Boldi battezzata "Cipollina", poi i "soliti" Ferretti 830 e 881RPH.


Si mangia, si riparte a girare. Oltre ai panfili da milioni di euro ci sono anche gli scooter d'acqua e i tender che costano comunque alcune migliaia di euro. C'è anche lo stand dell'Unicredit, potrebbe essere l'ultima volta che lo vedo; che peccato, non gli ho scattato una foto.
Recuperiamo il pannello MTU rotto, è già tempo di tornare a casa. Sulla banchina del traghetto c'è quel simpatico cartello con tanto di tentacolo di piovra che ho inserito come prima foto in questo articolo. Prendiamo il traghetto, poi alle quattro ripartiamo in auto. Stessa situazione dell'andata: Fabrizio che guida, Riccardo dietro che dorme (questa volta solo fino a Modena Nord), io che cerco di non perdermi. Alle nove siamo a Forlì: Bologna è sempre impestata di traffico.

Un appunto sulle persone incontrate in fiera. Era un caldo bestia, io ero con una maglietta di cotone ma avevo caldo; ciò nonostante era pieno di persone in giacca e cravatta: manager sulle barche e gorilla ai lati della passerella che chiedono il pass per salire sulle barche. Quanto caldo avranno patito? Anche le signorine che stanno davanti alle barche sono molto vestite, peccato perché le avrei apprezzate molto di più delle barche. Forse hanno toppato con le previsioni del tempo perché alcuni cantieri avevano organizzato anche un minisalottino di divani davanti alle barche... ma sotto al sole non è tanto comodo... però i manager in giacca e cravatta e le signorine troppo vestite sedevano lì facendo finta che fosse comodo.

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