Un aeroporto viola

PREMESSA: dal 3 all'8 dicembre sono stato a Fort Lauderdale in Florida. Mia prima volta fuori dall'Europa.

Avrei dovuto volare da Bologna a Miami, passando da Düsseldorf, con la compagnia AirBerlin che però all'ultimo ha cancellato il volo sull'oceano. Poco male, insieme ad una coppia di turisti riminesi diretti alle Bahamas, sono stato dirottato su un volo British Airways / American Airlines che faceva scalo a London Heathrow: l'aeroporto viola.

Già sull'aereo, poco prima dell'atterraggio, descrivono l'aeroporto, il cammino che si deve prendere e fanno un lieve riferimento al personale vestito di viola che sarà a disposizione per chiarimenti. Il primo impatto appena scendi dall'aeroporto è devastante: è immediato pensare di aver sbagliato aeroporto, nazione e continente! Il personale in viola proviene tutto dalle colonie inglesi nel continente indiano e limitrofi. Probabilmente ci sono più indiani a Heathrow che in un qualunque aeroporto indiano.

Fanno benissimo il loro lavoro: non ti lasciano il tempo di cercare le informazioni; sanno già da dove vieni, cosa stai cercando e dove devi andare. Accompagnano i viaggiatori in un percorso che diviene obbligato attraverso due terminal e altrettanti controlli di sicurezza. Senza essere mai stato in quell'aeroporto e senza aver letto nessun cartello sono arrivato all'imbarco del volo American Airlines senza nessun tipo di problema o indecisione. Veramente efficienti.

Due cose sarebbero da sapere prima di arrivare a Heathrow:
  1. Non vestirsi di viola;
  2. Il wi-fi è gratis solo per mezz'ora e per ottenerlo devi registrarti n-mila volte rinunciando alla privacy n-mila volte. Mezz'ora per completare la registrazione e mezz'ora per navigare gratis. Tra le cose che ho compilato c'era anche la richiesta della carta fedeltà Heathrow Rewards che mi dà diritto a qualche sconto in aeroporto purché mi ricordi di portarla con me la prossima volta che per sbaglio faccio scalo a Londra.

0 commenti:

Posta un commento